Ho saputo che il mio babbo stava lottando contro il cancro da due anni, ma lui era sempre ottimista ed ero fiducioso che sarebbe guarito. Così ho tardato ad andare da lui, anche perchè c‘erano 400 chilometri tra noi. L‘ho spesso chiamato al telefono, e lui parlava di suoi progetti per il futuro, come al solito ~ era ancora un uomo piuttosto giovane e aveva molto da fare.
Poi mia sorella mi ha telefonato per dirmi che dovevo andare là, se volevo prendere commiato da lui. Una settimana dopo sono salito sull‘aereo diretto a nord. Durante il volo, ho usato il tempo per prendere nota di alcune cose di cui parlare con lui, una sorta di “lettere a mio padre“.
Mia sorella mi aspettava all‘ aeroporto e mi ha subito detto che nostro babbo era peggiorato ed era entrato in coma. Mi ha accompagnato in macchina velocemente fino all‘ospedale .
Mi aveva avvertito che la malattia – e il trattamento – avevano avuto un effetto negativo, però non ero preparato a quell‘aspetto che avevo di fronte. Non conoscevo quell‘uomo anziano che stava là. Solo allora, quando ho preso le sue mani, l‘ho riconosciuto come mio padre. Conoscevo bene quelle grandi e forti mani .
Mentre leggevo ad alta voce la lettera d‘addio, con le lacrime agli occhi, avrei voluto che lui mi guardasse un‘ultima volta, ma non è accaduto.
Poi mia sorella mi ha telefonato per dirmi che dovevo andare là, se volevo prendere commiato da lui. Una settimana dopo sono salito sull‘aereo diretto a nord. Durante il volo, ho usato il tempo per prendere nota di alcune cose di cui parlare con lui, una sorta di “lettere a mio padre“.
Mia sorella mi aspettava all‘ aeroporto e mi ha subito detto che nostro babbo era peggiorato ed era entrato in coma. Mi ha accompagnato in macchina velocemente fino all‘ospedale .
Mi aveva avvertito che la malattia – e il trattamento – avevano avuto un effetto negativo, però non ero preparato a quell‘aspetto che avevo di fronte. Non conoscevo quell‘uomo anziano che stava là. Solo allora, quando ho preso le sue mani, l‘ho riconosciuto come mio padre. Conoscevo bene quelle grandi e forti mani .
Mentre leggevo ad alta voce la lettera d‘addio, con le lacrime agli occhi, avrei voluto che lui mi guardasse un‘ultima volta, ma non è accaduto.
TOUCH: Risarcimento danni (Carlos, Valencia , SPAIN)
Mi piacciono le curve delle donne. Ogni mattina quando prendo l’autobus per andare a lavorare, mi appoggio su di loro, delicatamente come se non lo facessi di proposito: in fin dei conti sono cieco e quindi molto credibile. Se così non fosse, verrei sicuramente preso a schiaffi. Quando “per caso” la mia mano sfiora, col dorso, una morbida natica, il corpo della sventurata si irrigidisce, fa uno scatto nel voltarsi per reagire, ma poi vede il bastone bianco, gli occhiali scuri e accetta l’oltraggio fino alla fermata successiva.Potrò sembrarvi un approfittatore, ma dal momento che sono cieco dalla nascita, vivo questa mia depravazione come un risarcimento danni. Se avessi 10 diottrie su 10 sarei un maniaco ma così sono solo un povero disgraziato.Oggi però mi è successa una cosa strana: sono salito sul 3 in direzione ospedale, seguendo un buon profumo francese, elegante e sofisticato, sono avanzato nel corridoio centrale con il palmo della mano sinistra ciondolante, ma bello aperto e TAC, raggiungo la miglior natica della mia vita, gentile e muscolosa, stretta su una fascia di viscosa.Nell’autobus risuona un vocione: “Ehi Ray Charles quello è il mio culo!”. Mi scuso balbettando per l’imbarazzo, poi con un accento straniero il possessore di tanta perfezione, a bassa voce, mi dice: “ciao! Io sono Carlo e anche Consuelo, ti interessa l’articolo?”. Rifiuto cordialmente, ma la mia vita da oggi è più felice perché ho scoperto che mi piacciono anche le curve degli uomini!
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